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Family Holidays Lido Adriano

Informazioni generali:

2° Circoscrizione - Zona A
Multidistretto 108 Italy
Codice del Club: 31366
Omologazione: 24/11/1975
Charter: 13/3/1976
Club Sponsor:
Lions Club Rimini Riccione Host
Club Sponsorizzati:
Lions Club Forlì Valle del Bidente
Lions Club Montefeltro
Lions Club Santarcangelo
Leo Club Rubicone

Libia

foto

“Quelli della Libia” sono tornati portandosi nel cuore e nella mente indelebili immagini, ricordi vivi ed emozionanti. L’impressione su quei siti è stata enorme lasciando tutti a bocca aperta per l’imponenza e la grandiosità di monumenti, la ricchezza di statue e soprattutto di mosaici che vanno dal periodo romano al quello bizantino.
Come non si fa a non ricordare Sabratha con il porto, il Mausoleo, il Foro, il Tempio di Antonino ed il Tempio di Liber Pater, la Basilica di Apuleio, il Tempio di Serapide, il Campidoglio, la Basilica di Giustiniano, le Terme sul mare, e nella parte orientale il Tempio di Ercole e di Iside, ed infine lo splendido teatro romano.
Poi Leptis Magna, l’importante porto antico che rivela dalle rovine visibili l’architettura e la struttura romana: l’Arco dei Severi, le Terme d’Adriano, il Nymphaeum, il Foro e la Basilica dei Severi, la Curia, l’antica Basilica, il Mercato, il Teatro ben conservato e, nelle vicinanze, lo Stadio e l’anfiteatro. La città ha avuto il suo massimo splendore nel II secolo d.C. con Settimio Severo, l’imperatore romano nativo di questa terra. Nel vicino museo sono conservate le preziose collezioni delle varie civiltà susseguitesi nella zona .
E che dire degli scavi e dei restauri delle città greche di Apollonia e Cirene. Quest’ultima,di dimensioni enormi e in posizione stupenda su una altura, domina a perdita d’occhio un vasto tratto di costa. E’ la città greca meglio conservata della Cirenaica. Meraviglioso è il sito archeologico dell’antica città greca con l’Agorà, la Tomba di Batto I°, il Gymnasium, il Foro di Proculo, il Santuario di Apollo, i Propilei greci, l’Acropoli, il tempio di Zeus, il teatro e la necropoli che si estende per alcuni chilometri al di fuori della città. Straordinaria è la parte romana con la villa di Giasone Magno, ricca di mosaici e pavimenti con intarsi in marmo, e l’anfiteatro costruito trasformando il teatro greco.
Ci hanno sorpreso anche i musei, dall’aspetto modesto come costruzione, molto più simili ad un ordinato magazzino, che racchiudono invece reperti, soprattutto statue, di notevole valore artistico e storico.
L’unica eccezione, vero grande museo, è rappresentata dal museo di Tripoli, inserito nella vecchia fortezza della Medina che è congeniato cronologicamente e segue un percorso didattico con una ricca esposizione di reperti dal neolitico fino al giorno d’oggi.. Fondato negli Anni Trenta conserva un'eccezionale collezione di reperti preistorici, fenici, punici, greci, romani, bizantini... Nelle numerose sale è tutto un susseguirsi di capolavori, dal mausoleo tardo-romano proveniente dalla necropoli di Qirzah (IV sec. d.C.), alla Venere Capitolina (II sec. d.C., restituita dal governo italiano nel 1999), alle statue di atleta e Apollo con il volto di Antinoo, copie romane di originali greci rinvenute nelle Terme di Adriano a Leptis Magna, al gruppo delle Tre Grazie, da Cirene ai mosaici e ai meravigliosi bassorilievi staccati dall'Arco di Settimio Severo, “porta d'ingresso” di Leptis Magna...
( Nell'atrio del piano terra il cimelio piu' curioso e' la Wolkasvagen Maggiolino di color verde chiaro che fu usata personalmente dal colonnello negli anni della grande trasformazione.)
Ci ha incantato la costa che conserva angoli splendidi, spiagge lunghissime e praticamente deserte, con palme sulla sabbia, piccole insenature bianche, baie splendide ma a volte rovinate dalla spazzatura, dalle bottiglie e borse di plastica abbandonate ( purtroppo questo paese non ha ancora maturato il rispetto ecologico e si vede.) .
Ovunque, però, si ha l'impressione di entrare in un'altra dimensione, in un altro tempo quando si
cammina per piazze, cattedrali, teatri, terme, castelli, mura, piscine e spiagge, tra colonne abbattute e statue perfettamente conservate ma forse non sufficientemente custodite, quando ci si ferma stupiti di fronte a mosaici quasi perfetti, immersi nel silenzio rotto solo dal rumore del vento e delle onde.
Non è possibile rendere a parole quello che si prova quando ci si trova di fronte a tanta storia . Forse solo un senso di pace e di piccolezza di fronte al tempo che non si ferma mai.
E che dire di Tripoli che porta l’impronta italiana nei palazzi, nelle strade e negli edifici pubblici. La cattedrale degli italiani esiste ancora anche se è stata trasformata nella più imponente e più grande moschea della città e della nazione. L’opera degli italiani si vede anche nei siti archeologici, dissepolti durante la nostra occupazione e in parte restaurati dalle nostre università, in particolare l’università di Urbino ha compiuto numerosi interventi a Cirene. Il suk della medina riflette la magica atmosfera del mercato arabo: vicoli coperti da volte in muratura e viuzze strette affollate da una folla variopinta e inquieta che le percorre senza fretta. Sono turisti in cerca di souvenir e donne e uomini libici che si accalcano nei piccoli negozi di oreficeria per acquistare collane, bracciali e cavigliere d’oro da portare in dote.
A rendere unico il viaggio sono stati poi due memorabili incontri. Emozionante e gioiosa è stata la Santa Messa, allietata dai cori gospel della comunità cattolica multietnica presente in Libia e officiata in francese dal Monsignore Martinelli, Vescovo di Tripoli, che amorevolmente si è poi intrattenuto con noi. Significativo e accogliente è stato il ricevimento nell’ambasciata italiana offerto dall’ambasciatore dott. Trupiano e dall’ addetto alle attività economiche e alle pubbliche relazioni, dott. Bellantone, i quali, disponibilissimi alle nostre domande, ci hanno illustrato le condizioni socio-economiche della Libia e la vita della comunità italiana
Quindi questo viaggio nella “nostra antica colonia” rimarra’ indelebile nei nostri ricordi non solo per le immagini dei grandiosi scenari archeologici e dei suggestivi tramonti ma per l’amicizia che è nata e si è consolidata tra il gruppo, pronto per per una nuova avventura in terra libica. Il deserto con le sue oasi.
Un applauso va Francesco Covarelli per aver organizzato magistralmente il viaggio, a Flavio Ferranti per essere stato sempre disponibile nei confronti di tutti “ i bisognosi”, a Itala Dionigi Cantone per aver accettato l’infortunio con un senso di stoicità e di umorismo.
Quelli della Libia

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